Monday 24 August 2009

The basic thrill...

Ok, bilancio di un'estate che sta finendo:
Quest'estate passera' nei miei ricordi come:
1) "l'estate in cui mi sono sposata"
2) "l'estate in cui i miei sono venuti a trovarmi e lamentandosi che non solo io, ma adesso anche mio marito, siamo due luridi scansafatiche" (luridi, perche' teniamo la casa sporca, scansafatiche perche' a parte i nostri lavori non ci sbattiamo a fare nient'altro)
3) "l'estate in cui la sorella della mia step-cognata mi ha fregato una percentuale del monte ore per il solo fatto che lei e' norvegese e io no (e sua sorella porta a letto il figlio del mio capo) riportandomi all'umiliante reddito annuo di 4000 euro"
4) "l'estate nella quale ho assistito al concerto dei Røykopp in accappatoio direttamente dal balcone di casa"
5) L'estate in cui ho cominciato a bestemmiare per l'avvento del nuovo inutile e della sua incombenza cosi' improvvisa nella mia vita, come lo scorso sabato.
6) L'estate in cui ho imparato a conoscere di tutto su efferati delitti e Serial Killers e ho cominciato a capire come nasce e si sviluppa un Serial Killer nella societa' contemporanea.

Generalmente (fatta eccezione per i dovuti casi) alcuni psicologi, specialmente americani (sottolineo che ad oggi, la maggioranza dei serial killers si sviluppa ed agisce in America) intravedono nel potenziale serial killer il bambino che da piccolo presenta le seguenti caratteristiche: prova piacere nell'uccidere e maltrattare gli animali, compie frequenti atti di piromania e viene colto con le mani nel sacco in crimini banali come piccoli furti o atti di bullismo: insomma il ritratto sputato di Simona, una mia compagna delle elementari.
Purtroppo, a tutt'oggi, Simona manca della caratteristica essenziale che contraddistingue un Serial Killer da un comune omicida occasionale: e' una donna.

Infatti, anche per quei 2-3 casi di donne riconosciute come "Serial Killers" tipo quella Aleen che le hanno fatto pure il film con Charlize Theron o quell'altra Sonya Caleffi, non si parla di veri e propri omicidi seriali fatti con quel sadismo, quella cattiveria, quel sangue che solo un uomo puo' compiere sulle proprie vittime. Come dice Luttazzi, "anche un uomo ha bisogno di perdere sangue periodicamente" o piu' semplicemente, come la penso io, una donna ha la possibilita' di sfogare le sue turbe in altro modo.
A questo punto, dopo essermi vista almeno 4 stagioni di Blu Notte e 2 de La Linea d'Ombra (che comunque non si tiene!) piu' un illimitato numero di biografie di History Channel e A&B sono arrivata alla conclusione che la costante di molti Serial Killers e' quella di:
-avere un'intelligenza e/o manualita' al di fuori della norma
-non aver quasi mai finito gli studi (di norma, quella di fermarsi al 1 anno di universita')
-Avere alle spalle una famiglia abbastanza agiata o che lo stesso Serial Killer abbia la possibilita' di disporre di molti soldi che gli permettono di stare assente dal lavoro, o di disporre dei materiali di cui ha bisogno per compiere le sue azioni.
-E l'ultima, la piu' importante e la piu' comune di tutte: Non avere NIENTE DA FARE.

E' anche per questo che e' piu' facile per un uomo essere un Serial Killer, rispetto ad una donna. Infatti la donna c'ha sempre da fare qualche cosa, che si mette a fare i ferri o a passare l'aspirapolvere o a stirare o a lavare i piatti, o i panni, o davanti al computer, o a studiare o a riparare i calzini e fa gli straordinari al lavoro, o ci sono i bambini da portare a nuoto, la donna si sbatte materialmente di piu' dell'uomo.
E piu' va avanti nella vita piu' i doveri per una donna aumentano, c'e' da fare sempre di piu'. Non c'e' molto tempo per andare in giro ad ammazzare la gente, anche se c'e' una voltonta' e una psicosi.
Invece molti Serial Killers uomini, trovano questo tempo anche da sposati, DA NONNI! In pensione si mettono a infornare e mangiare bambine che potrebbero essere le loro nipoti.
Alla base di tutto c'e' anche una frustrazione sessuale: molti dei piu' feroci serial killers sono fisicamente impotenti, pedofili o gay repressi, in ogni modo provano piacere sessuale nella sofferenza o nell'immobilita' della loro vittima quasi sempre fisicamente molto inferiore a loro in modo da essere facilmente sottomessa e immobilizzata.
Per le donne e' diverso. Non c'e' lo stesso piacere sessuale. Se e' c'e' una sorta di sadismo, ma al contrario dell'uomo non c'e' quella volonta' di sofferenza fisica, di violenza che si riscontra in un uomo. Di solito c'e' una necessita' di fondo o un trasferimento di un'azione che si vorrebbe fare su di se su di un'altro.

A conferma che di donne Serial Killers si parla tanto perche' fanno piu' scalpore degli uomini, ma non ce ne saranno mai quante gli uomini e' questo video di Scapbooking:



Le due donne in questo video hanno la faccia e l'espressione di due potenziali Serial Killers, ma al contrario di un uomo, che al loro posto sarebbe diventato lo Strangolatore di Boston si sono messe al 100% nel mondo dello scrapbooking che porta via loro un sacco di tempo libero tra ritagli e shopping correlato.

Ecco uno dei tanti motivi per cui una donna e' fisicamente impossibilitata a diventare una serial killer. Ha ben'altro da fare.

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