Thursday 28 July 2011

Da zero a nove e tre quarti in un solo post.

Forse e' arrivato il momento di spiegare a me stessa cos'e' capitato in questo quasi-anno nella mia vita, chi ero, chi sono e chi saro' nei prossimi anni.
Diciamo che fino ad un anno fa la mia vita stava prendendo un certo orientamento: il comune diceva che mi avrebbe assunto, il lavoretto in farmacia, lo smollo definitivo dell'azienda dei miei suoceri e un altro lavoretto a parte. Tutto questo mi portava via tempo e denaro, ma ho comunque continuato per paura di perdere il lavoro al comune e rimanere senza niente. Presto si fece ottobre e con l'avvicinarsi del mio compleanno (29), senza pensarci troppo su, io e il Furetto abbiamo ritenuto fosse il caso di agire piu' concretamente sulla possibilita' di avere un figlio. A sentire persone e amici vari, di solito i tentativi sono diversi, quindi, con una botta di conti, vista anche l'eta', le aspettative erano quelle di partire ad ottobre e con calma concepire verso la primavera 2011. E invece no, sono bastate solo 2 volte e quasi di sorpresa ho dovuto smettere con la birra e cominciare col vomito. La notizia ci ha lasciato senza parole.
Ho quindi deciso di smollare i vari lavoretti e puntare tutto sul comune, per avere dei turni piu' umani e non stressarmi troppo. Poi facendo cosi' avrei perso solo 40 euro (e lavorato dalle 3 ore in meno al giorno).
Come ho detto il primo mese e' arrivato quasi di sorpresa, quasi subito e per tutto il secondo e terzo mese ho cominciato a dormire e vomitare in continuazione, sentire tutti gli odori nauseabondi ingrassare in maniera spropositata: avrei dovuto prendere meno di 1kg ne ho presi 10. Poi ho avuto una sorta di "tregua" il terzo e quarto mese, sempre molto stanca e con un po' di nausea, ma fisicamente ancora "andavo" il quinto mese, dopo una breve vacanzina in offerta, ho scoperto di non riuscire piu' a camminare e stare in piedi per molto tempo. anzi a volte per niente. Destino ha voluto che nello stesso periodo anche la politica del comune fosse di "tagliare" e in men che non si dica ero sparita e rimpiazzata dalle loro liste interinali.
Incinta di 6 mesi e rotte, mai una malattia, dolorante, furiosa, delusa e disoccupata, da brava lavoratrice impegnata come sono sempre stata, mi sono sentita in un certo senso sbattuta fuori. Nessuno qui comunque, vedeva il problema che vedevo io: il comune mi ha ben tolto dalle liste sapendo che comunque i miei 3 mesi di malattia e la maternita' sarebbero stati comunque pagati dallo stato, nonche' la disoccupazione dopo la maternita'... Io invece mi accanivo per ritornare dov'ero il prossimo anno, non mi fregava di avere "il culo economicamente parato" volevo il lavoro per il quale mi sono sbattuta piu' di un anno e mezzo e 500 domande nel vuoto per avere. Un consiglio per queste situazioni: fregarsene. Dura a dirsi, ma e' la verita', ci sara' poi sempre un coglione/a come la vecchia me che si lamentera' del fatto che vi state approfittando della situazione, approfittatevene comunque, al secondo mese state male? Subito a casa in malattia, poi se il lavoro vi aggrada e ve lo permettono ritornare. Io sono andata a lavorare due giorni in malattia perche' le mie colleghe non avevano abbastanza personale!!! Non fate queste stronzate, nessuno vi ringraziera' o ricordera' i vostri sforzi, soprattutto se stavate male vi ricorderete solo voi. Dal settimo mese in poi ho continuato a pulire, sistemare e cucinare a casa: consiglio la strategia di infornare col fresco e congelare. Ho anche imparato a cucire con la "macchina da cucire dimagrante" (la chiamo cosi' perche' con tutte le madonne che ci sparo dietro, poi perdo l'appetito). Ho infornato tipo 800 gusti di muffin, inpacchettati e riempito il freezer: sono ottimi da servire agli ospiti, con due minuti ne scongeli 5 al microonde. Ho anche preparato tipo 10-12 vaschette da 2-3 porzioni di pasta al forno (o maccheroni pasticciati), preparavo il sugo il giorno prima, le penne costano 2 euro al kg, ne facevo tra 1,5-2kg a botta il tutto stratificato con besciamella e formaggio, una volta freddato, in freezer. Ottima strategia che puo' essere usata anche per tutto l'ottavo mese.
I "problemi" per me sono cominciati col nono mese. Ovvero, il problema e' che non avevo problemi: sono sempre stata relativamente benissimo (non riuscivo a muovermi/piegarmi in fretta e ogni tanto si gonfiavano i piedi), mai un dolore, mai una perdita ne una contrazione per quasi quattro settimane. Siccome la cosa stava diventando psicologiamente folle, ho pregato la dottoressa di fare qualcosa, la dottoressa mi ha segnato una visita abbastanza tempestiva che ha portato ad un ricovero relativamente tempestivo. Una settimana fa mi hanno ricoverato per il parto indotto. Siccome io non accennavo minimamente a voler partorire, hanno dovuto prima darmi delle "compresse" (vaginali) che aiutassero la dilatazione: una ogni 4 ore, poi ferma per un'ora piu' controllo del battito cardiaco del bambino per un'altra mezz'ora (che si trasformava fisso in un'oretta-oretta e mezzo) circa e al massimo un'ora/un'ora e mezzo potevo muovermi un po' cercando di non morire di noia. Alle 10 l'ospedale chiude tutto. Durante la notte sono cominciate le contrazioni, che a mio avviso sembravano dolorose e relativamente lo erano, ma l'ostetrica mi ha figurativamente "riso in faccia" se sonnecchi tra una e l'altra e addirittura parli, non sono contrazioni serie. Aveva ragione.
Il giorno dopo sembrava andare con lo stesso ritmo, ma alle 5 del pomeriggio mi si sono rotte le acque e siccome nient'altro succedeva qualche ora dopo sono andati di flebo. Ecco, niente fa piu' schifo della sensazione del liquido amniotico che non smette mai di colare. Il tutto e' continuato in peggio fino a tarda serata, quando, dopo essermi fatta una bel pezzo di travaglio il medico se n'e' venuto con "qua non ci siamo, mancano 4 centimetri e se le cose vanno cosi' e' ora di fare un cesareo". Visto che era la mia prima volta, non ero totalmente contro il cesareo, il mio problema era l'aver sofferto per due giorni per poi finire con un'interventino di qualche minuto e portarmi comunque le conseguenze successive anche dopo il parto. Per fortuna l'ostetrica ha aumentato la dose della flebo e in tempi e modi non quantificabili o qualificabili (11 ore di travaglio totali -mi han detto- io ero in completo party-mode, con l'epidurale e il gas -ovviamente vomitavo e avevo dolore, ma tra una cosa e l'altra non ricordo molto delle cose brutte-) sono riuscita a dare alla luce David. E di qui in poi e' tutto un'esperienza nuova, gratificante e frustrante. Alla fine il bello del parto naturale e' che in 4 ore ero gia' in piedi che andavo in giro, mangiavo, ma soprattutto bevevo (con il Furetto c'erano anche i miei in sala parto e hanno ben visto di non darmi niente da bere con la paura che lo rivomitassi -pero' in compenso potevo avere tutta la crema idratante agli agrumi che volevo, che mi faceva sentire altrettanto male-).
Post-parto: dopo aver letto e riletto il manuale sulla gravidanza e aver preso tutte le minchiate scritte sopra, garantisco che serve molto meno di cio' che si pensa! Non sbattevi a comprare roba nuova, camice da notte di seta o cose del genere apposta per il ricovero (mia mamma ci teneva cosi' tanto...): tanto e' inutile, per come la mettete sarete sempre inadeguate per ricevere ospiti (E NON DOVRESTE!!), ottime magliette tute e pigiami asciugamani schifosi (ma puliti), roba vecchia che in caso si possa buttare direttamente dopo averla usata. Se l'ospedale era figo come il mio, vi danno delle vestaglie (ma servono comunque pantaloni della tuta o del pigiama) i vestitini per il bambino (brutti come la morte, ma poi chi lo lava il meconio dalle tutine nuove di zecca coi leoncini e i fiorellini?), i pannolini e assorbenti-pannoloni per voi.
Anche qui, niente scrupoli, le mutande monouso fanno schifo e i pannoloni e le traversine monouso sanno di vecchio incontinente, ma il primo e il secondo giorno sono giorni traumatici, anche a livello fisico, si perde un sacco di sangue. Consiglio di bere tutta l'acqua possibile e impossibile e fare la pipi' in piedi (in modo da non urtare sui punti, che fanno malissimo) poi ovviamente lavarsi tutte le volte che ci si cambia. Utile andare anche di lassativo, pere, kiwi semi di lino e quant'altro. Se potete niente ospiti in ospedale per tutto il tempo del ricovero: se e' famiglia li' per aiutare bene, se no, fuori dalle balle tutti. Nel mio caso, ho avuto un sacco di infermiere che mi stavano addosso e mi insegnavano cose, mi aiutavano a capire (loro devono), nonche' famiglia, nonche' cognata supportiva, nonche' marito, nonche' suoceri che approfittavano della scusa di venirci a trovare per sbafarsi i pasti della mensa a pagamento (buoni i pasti, ma li avrei scannati, i suoceri). Troppa gente. Gente che non sentivi da anni, improvvisamente ha deciso di starti addosso perche' hai avuto un figlio.
Altra cosa, la stessa troppa gente non potra' fare a meno di dirvi cosa dovete e non dovete fare, tutte opinioni diverse e contrastanti ,ovvio, falsi pregiudizi, mezze verita', tradizioni senza senso medico... portate pazienza, se ne avete, se non ne avete (o la avete esaurita tutta nei tre giorni di ricovero in cui anche gli sconoscuti si sono presentati a casa con la pretesa di trovarvici -gente mai venuta a casa nostra in 3 anni-) mandate tranquillamente tutti a cagare con la scusa del babyblues.
Ultimissima: mai preparare il pannolino pulito nel range della diarrea a spruzzo del bambino, si rischa di sporcarlo anche senza metterglielo.

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