Tuesday 19 May 2009

cose che non mi spiego, ma che capitano

E' risaputo di come una persona reagisce quando cambia stato in cui vive e si trova a confrontare con una popolazione e un ambiente alla quale e' estraneo.
Generalmente c'e' la fase "turistica" in cui tutto sembra una vacanza bellissima, poi c'e' la fase "malinconica" nella quale la persona sente la mancanza di casa, poi quella "aggressiva" di riflesso a quella malinconica del tipo "ah quanto mi manca casa mia! Li' si' che si stava bene! Qui no, qui fa tutto schifo" poi piano piano la persona comincia in qualche modo a integrarsi e a farsi capire, a capire la cultura in cui vive e accettarla per quello che e'. Alcune persone accettano questo processo di integrazione con l'apprendimento del linguaggio, ma io ne dubito.
Questo percorso diciamo "psicologico" impiega circa un annetto e non e' mai del tutto completo: puo' capitare che nel mezzo della fase aggressiva ci si possa trovare di nuovo in quella turistica o malinconica.
Sento gia' le voci dei "NON E' MICA VERO!" contraddizioni dei vari "italioti in vacanza" che leggono solo Repubblica anche se vivono da una vita all'estero e si fanno tutti i mesi i loro week-end a casa da mammina generalmente nativi di Milano o Roma: la cosa non funziona se te ne vai a lavorare a Londra 6 mesi in un ristorante italiano, ma poi torni e ti lamenti che non ti prendono da nessuna parte e sai parlare inglese, se sei in Erasmus con un altro branco di italioti arrapati, esci solo con loro, tra di voi parlate solo italiano e sai gia' quando tornerai a casa, vai a vivere a Barcellona (e lavori sempre al ristorante italiano) con il cugino del tuo amico, il tuo progetto di 9 mesi scade guardacaso la stessa data del permesso di soggiorno e ritorni a vivere con mamma nella villetta del lombardo-veneto.
Io non ho ancora elaborato del tutto la fase aggressiva e non mi sono ancora integrata. Quando sono arrivata, adoravo questo posto. Anche per il fatto che i norvegesi sono strani e maleducati agli occhi di un italiano, questa cosa mi ha sempre fatto incazzare e incuriosire perche' non la capivo. Tuttavia, nonostante l'incallito razzismo che li contraddistingue che molti amano scambiare per "timidezza" non sono timidi: sono razzisti; capisco che qualche cosa di buono c'e': ancora non la riesco a vedere proprio bene, ma esiste.
E' vero e' vero, per le poche o i pochi di voi che hanno avuto a che fare con una storia d'ammor nordica (e si saranno trovati piu' di una volta spiazzati dai discorsi sentimentali cosi' poco azzeccati) -dico una storia d'ammor, non una trombata al bar di Londra o Barcellona nel quale una camionista ubriaca vi ha portato a forza in camera e vi ha detto di essere scandinava prima di violentarvi in preda ai fiumi dell'alcohol e sparire il giorno dopo- sara' sicuramente spuntato fuori un discorso del tipo "Vieni a vivere con me ad Alta, li' e' tutto bellissimo, funziona tutto benissimo, di notte faremo l'amore (6 mesi) di giorno giriamo tutti col gatto delle nevi (6 mesi), l'estate comincia e finisce il 15 luglio..." alcuni, abbagliati da questo senso di sicurezza e comfort, avranno pensato di provarci, a trasferirsi ad Alta con mamma' millenaria nordica a pranzo tutte le domeniche a dare consigli-ordini utilissimi su tutto e l'amore sami che pastura le renne sul gatto delle nevi.
Ma non e' proprio cosi'... Se non sei in eta' pensionabile (67 anni) la vita e' tosta anche in citta' in pieno centro. I norvegesi ragionano secondo i loro standards: "e' facile camminare sul ghiaccio" dice sempre il Furetto. Peccato che lui sul ghiaccio non ci cammini, visto che ha la macchina, e che d'inverno abbia una vita miserabile nella quale non esce mai di casa.
Un'altra cosa che mi fa incazzare sul serio e' quando senti in tv la gente che parla e dice "ah mancano cosi' tanti laureati, che dobbiamo mettere spesso diplomati in posizioni di prestigio"... Ah si? E io?? E tutti quelli che stanno ancora cercando di avere uno straccio di lavoro?

Va boh, ci sono un sacco di cose decenti comunque: un sacco di donne in politica, anche straniere, aiutano il parlamento a rimanere in un certo modo coerente e democratico per non spuntare con partiti quali la Lega, che qui avrebbe un successo strepitoso, ma e' illegale ancora -credo-.
Il fatto che quando la squadra di calcio passa per strada, prima in classifica in serie A, la gente non urli, sbraiti, spinga o accalchi a forza facendo casino. Che la burocrazia sia ampollosa per gli stranieri, ma efficiente per tutti gli altri.
Che a partire dagli artisti, si sia sempre onorata la vita e il corpo come espressione di essa. Il parco di Oslo e' un trionfo di corpi nudi: giovani, vecchi, bambini, donne e uomini indistintamente e con i loro corpi rappresentano tutte le espressioni umane, la vita, da questo le persone hanno imparato.
Non ci sono persone eleganti da nessuna parte. Ad eccezione di battesimi, i matrimoni, i funerali e il 17 maggio. Ah il 17 maggio tutti in Bunad anche in Spagna: lana pressata ricamata, calzettoni di lana, scarpe chiuse del Bunad, cappelli in feltro, borsello e argenteria, donne, uomini e bambini: 50 gradi all'ombra, gente che suda: non importa, la tradizione e' tradizione.
Non esiste essere sempre fighetti. Specialmente sopra i 20 anni. Una marca e' come un'altra, a parte i capi d'importazione. Se un capo costa, di solito e' sportivo e vuol dire che e' buono ed e' fatto per resistere a lungo, non perche' e' firmato.
Ci sono un sacco di piste ciclabili, i pedoni non rischiano quasi mai di essere messi sotto, visto che il limite e' fisso dei 30 e tutti si fermano o rallentano sulle strisce (anche io... anche se a volte mi scordo, e' una palla andare sempre ai 30! preferisco la bici).
Gli uomini sono molto sensibili: non si depilano e non si fanno le sopracciglia, la maggioranza e' disgustato dalle camice rosa, questo non gli impedisce di essere sensibili.
La pasta costa un'euro. E dici "Ma e' tanto!": poco non e', ma se pagano il tuo compagno, e futuro marito, la somma di due stipendi medi in UK con anzianita' di 2 anni forse un po' di proporzione c'e'.
Follie del Bunad a parte, in fondo si parla di gente civile, almeno tra di loro.

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